Bruno Mafrici sulle caratteristiche e le differenze delle varie tipologie di fusione societaria
Giugno 22, 2021
La fusione societaria è una strategia comune di uscita dall’azienda nonché uno strumento di crescita fondamentale. Ma cosa si intende esattamente per fusioni societarie e quali sono le differenti tipologie da prendere in considerazione? In quest’ambito ci viene in aiuto il consulente e imprenditore Bruno Mafrici, da anni professionista del settore e operante sia a Milano che in tutta Italia e all’estero. Sul suo blog, leggiamo e pubblichiamo questo interessante approfondimento sulle tipologie di fusioni societarie. Come leggiamo nel suo blog, così come esistono numerose strutture aziendali da considerare quando si pianifica un uovo lancio di attività, allo stesso modo esistono anche numerose strutture e tipologie di fusione, che differiscono principalmente nello scopo della transazione commerciale, nella funzione economica e nel rapporto (se presente) tra le società che si fondono. In base quindi alle dimensioni, alla struttura, agli intenti, ai tipi di prodotti e servizi offerti, si sceglierà una o l’altra tipologia di fusione societaria; ma è comunque importante conoscerle tutte per capire come esse influiscono non solo sui partecipanti alla fusione, ma anche sui concorrenti.
Tra le tipologie di fusione societaria più comuni troviamo sicuramente le seguenti cinque: le fusioni orizzontali, le fusioni verticali, le fusione per estensione del mercato, le fusioni per estensioni del prodotto e le conglomerazioni. Partendo dalla prima, una fusione orizzontale è una fusione o consolidamento aziendale che si verifica tra aziende che operano nello stesso settore; la concorrenza tende ad essere più elevata tra le società che operano nello stesso spazio, il che significa che le sinergie ed i potenziali guadagni di quota di mercato sono molto maggiori per le imprese che si fondono. Questo tipo di fusione si verifica frequentemente per volere di aziende più grandi, che tentano di creare economie di scala più efficienti; al contrario si verifica una fusione verticale quando aziende di diverse parti della catena di approvvigionamento si consolidano e si fondono, per rendere il processo di produzione più efficiente o conveniente. Lo scopo di una fusione verticale tra due società è quello di aumentare le sinergie, ottenere un maggiore controllo del processo della catena di approvvigionamento ed aumentare quindi il business; esse possono infatti comportare una riduzione dei costi ed una maggiore produttività ed efficienza per le società coinvolte.
Le fusioni societarie possono poi attuarsi anche per estensione di mercato o per estensione di prodotto: nel primo caso, si tratta della fusione di due società che operano in mercati diversi, mentre nel secondo caso le società vendono prodotti diversi, ma comunque correlati nello stesso mercato. Infine, come ci suggerisce l’imprenditore Bruno Mafrici, la tipologia di fusione societaria denominata conglomerazione fa riferimento alla fusione tra due società che non hanno aree di attività comuni, per andare a formare quello che poi prende il nome di “conglomerato”, ovvero una società costituita da diverse attività indipendenti. In un conglomerato, una società possiede una partecipazione di controllo in società più piccole, ciascuna delle quali conduce operazioni commerciali separatamente. La società madre può ridurre i rischi derivanti dall’essere in un mercato unico, ciò che infatti si rivela essere il vantaggio principale di questo tipo di fusioni societarie.